Svezzamento
09 Randomized Trial of Peanut Consumption in Infants at Risk for Peanut Allergy
10 Quando svezzare
La posizione della World Health Organization
La posizione attuale della WHO (World Health Organization) e di altre importanti organizzazioni scientifiche è quella di raccomandare l’allattamento al seno esclusivo fino a sei mesi di vita, e di iniziare a tale età ad introdurre il primo cibo
solido. Fin dal 2001 la WHO ha modificato la sua linea-guida sull’età raccomandata per l’introduzione degli alimenti complementari spostandola dall’età di 4-6 mesi all’età di sei mesi e sottolineando che nei primi sei mesi di vita i lattanti dovrebbero essere nutriti esclusivamente con latte materno (LM) per avere le migliori possibilità di crescere e svilupparsi in maniera ottimale (Raccomandazione di salute pubblica secondo WHO 2002).
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11 Lo svezzamento e oltre, secondo natura: gli attori, la posta in gioco...
All’età di 6 mesi, che è ritenuta la più indicata per iniziare lo svezzamento, i bambini si mostrano fortemente interessati a ciò che vedono mangiare ai genitori e hanno maturato una serie di funzioni che consentono loro di assumere, in piccoli pezzi, i
comuni alimenti domestici consumati dagli adulti. I genitori hanno l’importante compito educativo di saper riconoscere e sostenere le emergenti “competenze” del piccolo per favorire lo sviluppo della sua autonomia nel rapporto con il cibo, ma anche di indirizzarlo verso la scelta di alimenti salutari attraverso l’esempio personale che rappresenta il più influente modello di riferimento per l’apprendimento di sane abitudini alimentari. Il pediatra di famiglia può svolgere un efficace ruolo di sostegno attraverso strategie comunicative e strumenti che favoriscono la capacità dei genitori di gestire autonomamente questa fase di crescita.
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12 Tutti insieme appassionatamente.
Per uno svezzamento secondo natura...
15 Early adiposity rebound
Indicatore precoce di rischio per lo sviluppo di obesità e di complicanze metaboliche
Le strategie preventive e terapeutiche nei confronti dell’epidemia di obesità in corso, finora indirizzate soprattutto all’età scolare e adolescenziale con risultati deludenti a medio/lungo termine, richiedono un nuovo approccio concettuale e operativo alla luce dei recenti sviluppi della ricerca scientifica.
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